Mese: dicembre 2020

Pochi giorni fa, Queens Park Rangers ha presentato il terzo kit che utilizzeranno in diverse partite del campionato EFL 2020-21. La maglia rende omaggio al modello indossato dal QPR nella stagione 1975-76. In quell’occasione la squadra londinese si classificò seconda nella Prima Divisione inglese. Come la sua divisa home e away 2020-21, l’abbigliamento è firmato dal brand italiano Erreà.

La terza maglia dei Queens Park Rangers è presentata in due tempi. Il lato sinistro è rosso e il sinistro è bianco. Le maniche sono del colore opposto alla metà della maglia. Aree come il collo, rifinito a V, e i polsini delle maniche sono contrassegnati da strisce nere. Un dettaglio sottile, che vediamo anche negli altri suoi kit, e che porta quel tocco retrò della maglia onorata nel suo 45 ° anniversario.

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Questo terzo kit 2020-21 è completato da pantaloni e calzini neri con dettagli bianchi. Lo scudo QPR si trova sul petto a sinistra ed è monocromatico in nero. Stesso colore per il logo del marchio Erreà posto sul petto a destra. All’interno del collare è stampata la leggenda “We Are Queens Park Rangers 1882”, il nome e l’anno di fondazione del club.

Qual è la tua opinione sulla terza divisa dei Queens Park Rangers 2020-21? Secondo lei Erreà ha fatto un buon lavoro in questa stagione?

Il Celtic ha perso un vantaggio di due gol a San Siro quando il Milan ha reagito per infliggere la quarta sconfitta in Europa League ai campioni di Scozia in cinque partite.

Finali impressionanti di Tom Rogic e Odsonne Edouard avevano il Celtic in difficoltà nel controllo dopo 14 minuti dopo un inizio vivace dalla parte sotto pressione di Neil Lennon.

Ma al 26 ‘il Milan era a pari merito con la punizione di Hakan Calhangolu e Samu Castillejo, prima che Jens Petter Hauge e Brahim Diaz li mettessero negli ottavi di finale con una gara d’anticipo.

Top seed Celtic, che ha solo un punto in cinque partite del Gruppo H, sapeva già di non poter progredire prima del calcio d’inizio e ora ha vinto solo due volte nelle ultime 11 partite in tutte le competizioni.

Tredici mesi fa, la squadra di Lennon ha completato una doppietta su una squadra in lotta per il titolo di Serie A – la Lazio – per assicurarsi un ultimo posto a 32 con due giornate di anticipo.

Il fatto che una perdita limitata contro un avversario simile sia ora considerata un miglioramento mostra l’entità del loro calo da allora.

Quella notte di Roma contro la Lazio poteva essere considerata il culmine del secondo incantesimo di Lennon in carica, e quello che cercava a San Siro era che i suoi giocatori dessero qualche segno che quelle altezze non sono solo un ricordo del passato.

Per 20 minuti, hanno fatto proprio questo. L’apertura di Rogic è stata un regalo poiché il tocco pesante di Rade Krunic ha permesso all’australiano di rubare la palla al limite dell’area, ma il suo controllo e il suo sinistro basso dietro Gianluigi Donnarumma sono stati superbi.

Il delicato passaggio di Edouard sul portiere italiano è stato altrettanto impressionante quanto si è agganciato al passaggio preciso di Ryan Christie, ed è stato pienamente meritato quando Callum McGregor e Rogic si sono avvicinati entrambi poco prima.

Ma la partenza ad alto ritmo è stata distrutta dal familiare tallone d’Achille del Celtic: la loro difesa.

Classifica gruppo H.
Innanzitutto, Christie ha inutilmente abbattuto Krunic al limite dell’area, il che ha permesso a Calhanoglu di piegarsi in rete dal conseguente calcio di punizione. Il portiere Vasilis Barkas ancora una volta non è riuscito a convincere mentre si muoveva a malapena verso l’area che avrebbe dovuto coprire.

E nel giro di due minuti Castillejo ha pareggiato il Milan finendo da centro area dopo che il cross di Hauge non è stato respinto da Kristoffer Ajer o da McGregor.

Lennon osservava incredulo la sciatteria del suo fianco, ma è un tema ricorrente. Il Celtic aveva il peggior record difensivo congiunto in Europa League di questa stagione prima di questa partita. Ora sono soli in questo senso, avendo subito 17 gol in cinque partite.

Hauge ha mostrato una superba abilità per il terzo del Milan mentre si intrufolava da sinistra prima di trovare l’angolo più lontano, ma ancora una volta la difesa, o la mancanza, del Celtic era deplorevole poiché almeno quattro camicie verdi non sono riuscite a mettere una sfida.

Il Milan vola alto in vetta alla Serie A, e sarebbe stata sempre dura, anche sul 2-0. E gli aspetti positivi per il Celtic sono che hanno creato più possibilità di quanto avrebbero potuto aspettarsi.

Sul 3-2, Frimpong ha avuto un tiro spinto a lato da Donnarumma, mentre Christie ha costretto anche il nazionale italiano a un bel stop con una punizione ben battuta.

Ma sono finiti in modo tipico, quando Hauge è entrato di nuovo in area di valzer e attraverso una sfida mite di Hatem Elhamed prima di impostare Diaz per lanciare la palla nell’angolo più lontano e sigillare la vittoria. Per ulteriori notizie sul Milan Football Club, visita https://www.camisetasdefutbolmx.com/ac-milan-c-72_73.html.

Missione compiuta per i giallorossi che, già qualificati ai sedicesimi di Europa League, ottengono il 1° posto nel girone dopo il 3-1 agli svizzeri. Roma che spreca in avvio e incassa il vantaggio di Nsame, ma è Mayoral a rimediare prima dell’intervallo. Prodezza del baby Calafiori, sinistro all’incrocio che vale il 2-1 prima del tris di Dzeko. Nel finale rosso diretto a Camara per la reazione su Mkhitaryan

AS Roma e BSC Young Boys si sono affrontati in un incontro sorprendentemente istruito e aggressivo che ha quasi cancellato i ricordi della noiosa e artificiosa vicenda di fine ottobre. Scambiando il campo sintetico dello Stadion Wankdorf con i fili d’erba incontaminati e verdi dello Stadio Olimpico, la partita di questa sera è stata più aperta, più divertente e più intensa rispetto alla prima partita di Berna. E tutto questo nonostante la Roma avesse in mente poco più che il seeding e la programmazione, essendosi già qualificata per i sedicesimi di finale in vista del match di stasera.

Nel primo minuto letteralmente della partita, questa sera la Roma ci ha fatto intravedere le loro intenzioni. Con lo Young Boys che posiziona la palla in profondità nella loro area dopo il calcio d’inizio d’apertura e si prepara a impostare un movimento in avanti, con un abile tocco della punta, Amadou Diawara costringe un turnover dopo tutti i 45 secondi, impostando un tiro veloce per il Giallorossi.

Non ci sono state esitazioni e non si è lasciata respirare la partita, la Roma ha chiarito subito le proprie intenzioni: oggi nulla sarebbe stato lasciato al caso, nonostante la posta in gioco relativamente bassa. È un gesto abbastanza facile da tirare fuori contro un club piccolo come lo Young Boys, ma dopo la debacle contro il Napoli, queste dimostrazioni esterne di fiducia e aggressività sono state una vista gradita.

Ed è così che è andata per i primi 15-20 minuti di questa partita. Con il loro quartetto spagnolo (Carles Perez, Borja Mayoral, Pedro e Gonzalo Villar) in testa, il passaggio della Roma è stato rapido mentre i loro movimenti erano intuitivi, propositivi e perfettamente sincronizzati, bloccando efficacemente gli Young Boys alle calcagna. Visibilmente frustrato dall’approccio aggressivo della Roma, lo Young Boys ha fatto ricorso a tutti i tipi di stringere, afferrare, sollevare le spalle e persino un brivido dell’avambraccio alla gola di Bruno Peres, nel loro disperato tentativo di rallentare la Roma.

Ma la Roma ha fatto molto di più che passare e muovere, costringendo il portiere dell’YB David von Ballmoos a fare diverse parate all’inizio del primo tempo Nei primi dieci minuti della partita, la Roma ha avuto tre o quattro sguardi relativamente puliti in porta grazie a una punizione ben battuta. calcio di Bruno Peres, gran pallonetto e corsa tra Pedro e Carles Perez e scatto veloce di Pedro. Nessun gol, ma, ancora una volta, un chiaro segnale di intenti.

ROMA-YOUNG BOYS 3-1 (Highlights)
34′ Nsame (Y), 44′ Mayoral (R), 59′ Calafiori (R), 81′ Dzeko (R)

ROMA (3-4-2-1): Lopez; Ibañez (46′ Spinazzola), Cristante (66′ Fazio), Juan Jesus; Bruno Peres, Villar (60′ Pellegrini), Diawara, Calafiori; Perez, Pedro (46′ Mkhitaryan); Mayoral (60′ Dzeko). All. Fonseca

YOUNG BOYS (4-3-3): Von Ballmoos; Hefti, Camara, Zesiger, Lefort; Rieder (58′ Sierro), Aebischer (68′ Gaudino), Garcia (68′ Elia); Fassnacht, Nsame (76′ Siebatcheu), Ngamaleu (76′ Mambisi). All. Seoane

Ammoniti: Calafiori (R), Elia (Y)
Espulso: Camara (Y) all’83’

L’Inter, ultima classificata, ha mantenuto vive le proprie possibilità di qualificazione dopo aver battuto 3-2 i campioni del Gruppo B di UEFA Champions League, il Borussia Monchengladbach, grazie alla doppietta di Romelu Lukaku martedì.

Monchengladbach ha assunto il controllo in casa sin dall’inizio, ma sono stati gli ospiti del Milan a sbloccare la situazione, poiché Lautaro Martinez ha sbattuto la rete al sesto minuto prima che Matteo Darmian avesse tempo e spazio sufficienti per noce moscata portiere Yann Sommer al 17 ‘.

I Foals sono rimasti scioccati e hanno impiegato 31 minuti per produrre la loro prima occasione netta quando Lars Stindl l’ha azzardata con una punizione dalla distanza.

Monchengladbach è cresciuto nel gioco quando il portiere dell’Inter Samir Handanovic ha dovuto stare in guardia per negare il tiro di Stefan Lainer e il colpo di testa di Stindl pochi istanti dopo.

Tuttavia, Handanovic è stato impotente negli ultimi secondi del primo tempo quando la punizione precisa di Valentino Lazaro ha permesso ad Alassane Plea di annuire il pareggio.

Monchengladbach ha avuto un inizio migliore nel secondo tempo e ha perso l’occasione di passare in vantaggio quando Marcus Thuram di testa al 51 ‘da una posizione promettente.

Dieci minuti dopo, l’Inter rischia di recuperare il vantaggio ma Martinez arriccia di poco a lato.

Gli sforzi degli ospiti alla fine sono stati ripagati al 64 ‘quando Lukaku ha eluso la difesa di Monchengladbach prima di scatenare un tiro ben piazzato nell’angolo più lontano.

Il nazionale belga non ha finito di segnare e ha chiuso la sua doppietta nove minuti più tardi dopo aver raccolto il passaggio quadrato di Achraf Hakimi e battuto a casa.

Il Monchengladbach ha risposto bene e ha ridotto di punto in bianco gli arretrati con il secondo gol di Plea dopo un contropiede al 75 ‘.

I padroni di casa pensavano di aver pareggiato i punteggi nelle fasi finali, ma il gol di Plea è stato dichiarato in fuorigioco all’83 ‘.

Con il risultato, Monchengladbach ha perso l’occasione di prenotare un posto per la fase a eliminazione diretta, ma è comunque in testa al Gruppo B con 8 punti seguito da Shakhtar Donetsk (7 punti), Real Madrid (7 punti) e Inter (6 punti). Tutte e quattro le squadre hanno ancora la possibilità di qualificarsi per il turno successivo. Enditem

CHAMPIONS LEAGUE, CLASSIFICHE DI GRUPPO
Borussia Mönchengladbach 2-3 Inter
BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH (4-2-3-1): 1 Sommer; 18 Lainer, 24 Jantschke (8 Zakaria 46 ‘), 28 Ginter, 17 Wendt (11 Wolf 78’); 6 Kramer, 32 Neuhaus; 19 Lazaro, 13 Stindl (36 Embolo 70 ‘), 10 Thuram; 14 Pléa.
Sostituti: 21 Sippel, 31 Grün, 3 M. Lang, 7 Herrmann, 15 Beyer, 16 Traoré, 22 Bénes, 40 Poulsen.
Allenatore: Marco Rose.

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Batons; 36 Darmian (2 Hakimi 60 ‘), 23 Barella, 77 Brozovic, 5 Gagliardini, 15 Young (14 Perisic 87’); 9 Lukaku, 10 Lautaro (7 Alexis 71 ‘).
Sostituti: 35 Stankovic, 97 Radu, 12 Sensi, 13 Ranocchia, 14 Perisic, 24 Eriksen, 33 D’Ambrosio.
Allenatore: Antonio Conte.

Marcatori: 17 ‘Darmian (I), 45’ + 1 Pléa (BM), 64 ‘e 73’ Lukaku (I), 75 ‘Pléa (BM)
Ammoniti: Stindl (BM), Lautaro (I), de Vrij (I), Barella (I), Lainer (BM), Young (I), Lukaku (I), Gagliardini (I), Bastoni (I)
Note: ammoniti Antonio Conte e Marco Rose.
Recupero: 1 ‘- 6’.

Arbitro: Danny Makkelie (NED).
Assistenti: Mario Diks (NED), Hessel Steegstra (NED).
Quarto ufficiale: Ivan Kružliak (SVK).
VAR: Kevin Blom (NED).
Assistente VAR: Jochem Kamphuis (NED).

Dopo la morte di Diego Armando Maradona, il Napoli è sceso in campo con una nuova divisa che rende omaggio a questa leggenda del calcio mondiale e idolo della squadra italiana. Secondo il club e il marchio italiano Kappa, questo kit era stato progettato per un anno e l’idea era che Maradona lo vedesse e persino indossasse, tuttavia, prima della morte della stella argentina, hanno scelto di usarlo ora come un tributo postumo.

La maglia fungerà da quarta divisa per la squadra guidata da Gennaro Gattuso.

Per quanto riguarda il design dell’abbigliamento, emula la tradizionale divisa della nazionale argentina con un motivo a strisce albiceleste verticali (che sono anche i colori del club napoletano) in abbinamento a pantaloncini neri e calzettoni azzurri.

Nell’ambito dell’omaggio, i giocatori hanno tirato fuori una maglia con il numero 10 che Diego Armando Maradona indossava ai tempi del club, che si è già ritirato in onore dei suoi successi come figura della squadra.

Era il suo periodo a Napoli che è ricordato come il suo periodo migliore, poiché li ha aiutati a due titoli di Serie A, una Coppa Italia e una Coppa UEFA.

L’attuale squadra del Napoli è scesa in campo in maglie con il nome di Maradona e l’iconico numero 10 sul retro prima della vittoria per 2-0 di Europa League di giovedì sul Fiume allo Stadio San Paolo, che sarà ribattezzato Stadio Diego Armando Maradona.

Gli omaggi del club al loro più grande giocatore non si fermano qui, poiché hanno confermato domenica che una nuova maglia ispirata a Maradona e all’Argentina – concepita lo scorso anno – sarà rivelata e indossata contro la Roma nel corso della giornata.

Un comunicato sul sito ufficiale del club diceva: “Un anno fa, insieme a Kappa, abbiamo pensato di disegnare una maglia speciale che ricordasse Diego Maradona, la sua amata Argentina e il legame stretto con il popolo napoletano.

“La nostra speranza era che Diego potesse vederlo, forse anche indossarlo e condividere la nostra eccitazione al riguardo.

“E ‘stato concordato che il nuovo kit sarebbe stato svelato alla nona giornata del campionato di Serie A, durante la partita tra SSC Napoli e Roma.

“La maglia che indosseranno i giocatori questa sera avrà un significato ancora maggiore di quanto inizialmente previsto”.